A Parigi, tra incontri ravvicinati con robot umanoidi, accordi industriali strategici e un confronto serrato sul futuro dell’intelligenza artificiale, si è tenuta la nona edizione di VivaTech. La manifestazione, svoltasi dall’11 al 14 giugno 2025, ha accolto oltre 180mila visitatori da 160 Paesi, 14mila startup e 3.600 investitori, confermandosi come uno degli appuntamenti globali più rilevanti per chi guarda all’innovazione come leva geopolitica, industriale e culturale. Al centro del dibattito l’intelligenza artificiale, la sostenibilità tecnologica e la sovranità infrastrutturale: temi che hanno trovato una sponda concreta nell’annuncio dell’accordo tra NVIDIA e la francese SiPearl per sviluppare supercomputer AI-ready. A sottolinearne il valore strategico è stato direttamente Emmanuel Macron, presente all’inaugurazione: il presidente francese ha ribadito l’urgenza di una “via europea all’intelligenza artificiale”, fondata su tecnologie aperte e infrastrutture sovrane.
L’Italia si è presentata con una delegazione coesa (nella foto), curata da ICE Agenzia e ministero degli Affari Esteri, con una visione che ha unito imprese innovative, contenuti tematici e territori. Accanto al padiglione nazionale, la partecipazione è stata rafforzata dalla presenza di Regione Puglia, ART-ER Emilia-Romagna, Select Friuli Venezia Giulia e Invest in Italy, delineando un approccio multilivello e diffuso. Durante l’inaugurazione, Andrea Domeniconi, capo dell’Ufficio economico dell’Ambasciata d’Italia a Parigi, ha sottolineato il ruolo crescente dell’Italia nel panorama tecnologico europeo parlando di “quasi 50 startup che rappresenteranno l’Italia al meglio”. A fare gli onori di casa, anche Massimo Carnelos, consigliere per l’Innovazione della Farnesina, che ha evidenziato: “Quello che abbiamo riunito non sono solo startup e scaleup, o promettenti piccole e medie imprese, ma soprattutto venture capitalist, key stakeholder dell’ecosistema dell’innovazione, ecosystem builder, partner, business association e altri attori chiave.” Francesca Zadro, responsabile della Startup Unit di ICE, ha aggiunto: “Stiamo investendo molto nelle startup ma soprattutto nella promozione della tecnologia italiana quindi cerchiamo di portare all’estero non solo quello che è l’immagine tradizionale dell’Italia come food, fashion, forniture, eccetera, ma proprio anche quello che è la capacità di fare tecnologia”.
Le 48 startup italiane selezionate sono state suddivise in cinque aree tematiche. Di seguito, una selezione rappresentativa per ciascuna:
- AI, quantum, blockchain & cloud:
Tiledesk (chatbot no-code), Snapall by TimelapseLab (monitoraggio cantieri con AI), Letzfair (eventi intelligenti).
- Bluetech, agri & food, energy & climate:
World (piattaforma per l’engagement e il monitoraggio dell’impatto ambientale), PlantVoice e Relicta (packaging biodegradabile)
- Biotech & health:
Epitomea (analisi dell’affidabilità dei paper scientifici tramite AI), Insimili (simulazione cellulare per ricerca oncologica).
- Industry 4.0 & cybersecurity:
Zerynth (industrial AI copilot), Sqrrl (sistemi operativi per la difesa).
- Marketing, retail & mobility:
MLR/WuvDay (certificazione e autenticazione contenuti digitali), The PAAC (piattaforma B2B per resale e fashion leasing).
New entry assolute all’interno della manifestazione, Libano ed El Salvador hanno fatto il loro debutto ufficiale a VivaTech 2025 con delegazioni nazionali strutturate, segnando un’apertura verso ecosistemi emergenti dell’innovazione in contesti extraeuropei. Il Libano ha partecipato con una delegazione di 21 startup attive in settori che spaziano dall’intelligenza artificiale per l’aerospazio alla medicina predittiva, passando per robotica, fintech decentralizzata, manifattura automatizzata, e-commerce sostenibile e cybersecurity. “Le startup che abbiamo selezionato sono già attive in Europa – ha dichiarato Kim Mouawad, chief growth officer di Beirut Digital District – Vogliamo rendere questa partecipazione stabile e ripetibile”. La costruzione della missione è stata curata da SmartESA, in collaborazione con Beirut Digital District, Berytech, La French Tech Beirut, Endeavor Lebanon, Zein AUB iPark, la Camera di Commercio Franco-Libanese e altri partner. Il formato ha incluso panel tematici, sessioni di networking B2B e presentazioni verticali, con una forte attenzione alle applicazioni IA nei settori aerospaziale, sanitario e industriale. La partecipazione ha rappresentato un primo passo strutturale verso una presenza continuativa del Libano nel contesto europeo dell’innovazione.
Anche El Salvador ha partecipato per la prima volta con una delegazione composta da cinque startup, tra cui Visible, Willdom e Erde Automation, attive in ambiti come design inclusivo, cybersecurity applicata e tecnologie per la produttività remota. La vicecancelliere Adriana Mira ha definito la presenza salvadoregna “un momento storico per il Paese”, sottolineando che si è trattato dell’unica delegazione proveniente dall’America Centrale.
VivaTech 2025 ha mostrato come l’innovazione non si misura solo in numeri, ma soprattutto nella qualità delle strategie messe in campo. L’Italia ha scelto di presentarsi con un ecosistema coeso, capace di integrare imprese, contenuti e territori in un’unica narrativa. La struttura adottata, fondata su selezione, visione e collaborazione, ha rafforzato la posizione del Paese come interlocutore tecnologico europeo. La partecipazione del Libano, costruita attraverso una rete di attori pubblici e privati, ha dimostrato che anche una prima presenza può diventare leva strutturale, se basata su obiettivi chiari e competenze pronte all’internazionalizzazione. In un contesto dove le fiere tech si trasformano sempre più in piattaforme geopolitiche e industriali, VivaTech si conferma uno spazio strategico per chi vuole essere parte del disegno europeo dell’innovazione.
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