Rebind, ecco il cemento innovativo ed ecologico di Benewtral

La startup Benewtral presenta il suo innovativo prodotto destinato ad avere impatto sul settore edilizio che si chiama Rebind ed è materiale nato dalla tecnologia proprietaria di Benewtral. ReBind garantisce resistenza al fuoco, prestazioni meccaniche elevate, stabilità termica e durabilità nel tempo, mantenendo quindi livelli comparabili al cemento tradizionale quando per esempio viene utilizzato per produrre calcestruzzo in termini di resistenza alla compressione, alla carbonatazione e ai cloruri, con una durata potenzialmente superiore. Inoltre, in termini di impatto ambientale Rebind genera una riduzione fino al 90% della CO2 equivalente per tonnellata di legante prodotto, un abbattimento del 98% dell’energia utilizzata nel ciclo produttivo per tonnellata di legante prodotto, l’eliminazione totale dell’estrazione di minerali da cava grazie al 70% di sottoprodotti che lo compongono, e una riduzione del 93% nell’utilizzo di acqua per tonnellata di prodotto. Il processo produttivo, che avviene interamente a freddo attraverso un modello decentralizzato basato su micro-impianti locali flessibili e a basso costo, contribuisce ulteriormente alla riduzione significativa delle emissioni di CO2. Rebind ha già ottenuto la certificazione Remade in Italy (con Rina come auditor esterno). 

La tecnologia sviluppata da BeNewtral è già stata applicata in diversi contesti. Tra i principali casi d’uso, in continuo e rapido ampliamento, il suo impiego nella produzione di elementi prefabbricati e nella rigenerazione stradale, a dimostrazione della versatilità e dell’efficacia del materiale per utilizzi non strutturali. 

La startup si fa promotrice di un nuovo paradigma produttivo, che mette al centro non solo il valore economico, ma anche quello ambientale e sociale con l’obiettivo di superare la logica lineare dell’estrazione, del consumo e dello smaltimento, sostituendola con un modello rigenerativo circolare, in grado di dare nuova vita ai materiali e di costruire un sistema produttivo più giusto, efficiente e tracciabile.

“E’ entusiasmante constatare la crescente attenzione del mercato verso soluzioni innovative che coniugano performance elevate e sostenibilità ambientale. Per noi un’ulteriore conferma di aver intrapreso la strada giusta per contribuire a ridefinire i paradigmi del settore delle costruzioni, ancora oggi tra i principali responsabili dell’impatto ambientale globale – dice in una nota Riccardo Frezzato, co-fondatore di Benewtral – Abbiamo trovato intorno a noi tanto aiuto: distretti che riducono i tempi tra idea e cantiere, imprenditori che mettono a disposizione macchinari e tecnici perché credono che fare valga più di qualsiasi pitch e investitori coraggiosi. Questo è l’ecosistema in cui siamo immersi, grazie al quale oggi siamo qui e possiamo con grande ambizione guardare al futuro”. 

“Sono lieto di essere intervenuto alla presentazione di questo prodotto innovativo perché mi è ben chiara l’importanza dell’iniziativa, della sfida dell’innovazione per la decarbonizzazione rispetto alla quale la nostra Nazione gioca una partita decisiva per dimostrare che abbiamo energie, valore e volontà da parte dei nostri giovani imprenditori per scrivere un nuovo racconto dell’Italia. Per questo stiamo mettendo in campo una serie di iniziative anche legislative per semplificare le procedure e fare in modo che non ci sia uno Stato che ostacoli il progresso”, dice il senatore Antonio Iannone, sottosegretario al ministero per le Infrastrutture e i trasporti. 

“Il dialogo costruttivo che stiamo portando avanti con i diversi operatori del settore, tra cui le imprese produttrici, le istituzioni e le associazioni di categoria, dimostra che il cambiamento nel settore edilizio non è solo necessario, ma già in atto – aggiunge Nicolò Verardi, co-fondatore di Benewtral (nell’immagine insieme a Frezzato) – Non siamo da soli, nel mondo ci sono altri giovani imprenditori che stanno provando a innovare un settore fermo da 150 anni, e sono certo che questo movimento sia destinato a crescere. Siamo a un punto di non ritorno. I test condotti nei nostri laboratori e da diverse università, così come le applicazioni già realizzate, dimostrano come Rebind possa fungere da catalizzatore innovativo integrandosi perfettamente con i processi produttivi esistenti, rendendoli meno impattanti e generando maggior valore”. 

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