PhotonPath chiude un round serie A da 5,1 milioni di euro

PhotonPath, startup deeptech spin-off del Politecnico di Milano, attiva nel settore della fotonica integrata, rende noto di avere chiuso un round di finanziamento serie A del valore complessivo di 5,1 milioni di euro. Si tratta di una tappa fondamentale nel percorso di consolidamento e ampliamento dell’azienda, volta a potenziare l’industrializzazione dei propri chipset fotonici su silicio e moduli plug-and-play proprietari, nonché a intensificare la penetrazione nei mercati internazionali di riferimento, con particolare attenzione ai settori delle comunicazioni ottiche, del sensing infrastrutturale e dell’aerospazio. 

Il secondo closing del round, avviato nel 2024, vede la partecipazione di investitori istituzionali e industriali, con Join Capital in qualità di lead investor, affiancato da Deep Ocean Capital, attraverso i fondi Deep Blue Ventures (DBV) e Deep Blue Ventures Space (DBVS), e Levante Capital, già attivi nella prima tranche. Questi si sono uniti alla compagine azionaria composta da RoboIT, il Tech Transfer Hub del fondo Tech Transfer di CDP Venture Capital, nonché da 360 Capital e Brembo Ventures, consolidando così una compagine societaria contraddistinta da competenze finanziarie, industriali e strategiche. 

Il capitale acquisito sarà dedicato al rafforzamento della capacità produttiva e all’incremento delle attività interne di calibrazione e controllo qualità, imprescindibili per sostenere l’espansione commerciale e tecnologica prevista nel prossimo biennio. Parallelamente, PhotonPath si propone di potenziare il proprio team commerciale e di accelerare lo sviluppo della roadmap prodotti, ampliando il portafoglio attuale con soluzioni innovative per reti ottiche, monitoraggio industriale e infrastrutture intelligenti, oltre che nuove e importanti applicazioni aerospaziali. Tale strategia intende consolidare la leadership nel panorama europeo e internazionale, garantendo risposte tecnologiche di eccellenza alle crescenti esigenze di digitalizzazione e sostenibilità. 

Secondo le più recenti analisi di mercato – riporta una nota – , il settore delle reti ottiche e dei sensori fotonici è destinato a registrare una crescita significativa, raggiungendo rispettivamente i 26,5 e i 24 miliardi di dollari entro il 2025. Le tendenze trainanti sono rappresentate dall’espansione dei data center, dall’adozione di tecnologie di intelligenza artificiale e dalla domanda crescente di sistemi di monitoraggio ad alta precisione. PhotonPath si pone quale protagonista innovativo in questo contesto, offrendo piattaforme tecnologiche scalabili e sostenibili, in linea con i requisiti più avanzati dell’industria 4.0. 

“Questo traguardo di finanziamento rappresenta un punto di svolta strategico per PhotonPath – dice Douglas Aguiar, CEO e co-fondatore (nella foto insieme al team) – Ora disponiamo delle risorse e dei partner necessari per scalare le nostre soluzioni fotoniche ad alte prestazioni, espanderci a livello internazionale e servire settori critici con la precisione e la flessibilità che questi richiedono”. 

La società ha sviluppato chipset fotonici integrati e moduli plug-and-play proprietari che superano i limiti delle tecnologie elettroniche convenzionali, offrendo soluzioni compatte, ad alta efficienza energetica, per l’acquisizione, la trasmissione e il sensing ottico in tempo reale. Tra i prodotti c’è nanoOCM, il più piccolo analizzatore di spettro ottico ad alta risoluzione al mondo, che combina circuiti fotonici su silicio brevettati con sofisticati algoritmi di controllo. Esso garantisce supporto FlexGrid, tempi di scansione rapidissimi e consumi inferiori a un watt, caratteristiche fondamentali per i moduli ottici di nuova generazione e le reti software-defined. La piattaforma Spectre, invece, costituisce un sistema di sensing a fibra ottica basato su fotonica integrata, capace di rilevare temperature e sollecitazioni in condizioni ambientali estreme, e destinato a settori industriali critici quali energia, trasporti, aerospazio e automazione, grazie a un design modulare e plug-and-play che consente una rapida implementazione. 

“PhotonPath sta affrontando una delle sfide più critiche dell’era digitale, superando i limiti dell’elettronica tradizionale per rendere possibile un’acquisizione e un rilevamento dati più rapidi ed energeticamente efficienti – afferma Jan Borgstädt, partner di Join Capital – La loro missione di trasformare le modalità di comunicazione ottica e di monitoraggio delle infrastrutture risponde a esigenze di mercato urgenti e ha il potenziale di rivoluzionare diversi settori industriali”. 

“Con l’approvazione definitiva della nuova Legge Spazio da parte del Senato, l’Italia compie un passo fondamentale verso la costruzione di un ecosistema che possa divenire più strutturato, in termini di filiera industriale, correttamente regolato e quindi pronto a contribuire sulla scena europea dell’innovazione tecnologica di settore, sempre più in rapida crescita. Si apre così una fase nuova da non perdere per il nostro Paese, e per tutti gli stakeholder di settore, che crea le condizioni per valorizzare realtà d’eccellenza come PhotonPath e accompagnarle in percorsi di crescita e internazionalizzazione. Come Deep Ocean Capital siamo orgogliosi di contribuire a questa evoluzione e di sostenere, attraverso l’investimento dei nostri due primi fondi DBV e DBVS, una delle startup italiane più promettenti nel campo del deeptech e della fotonica integrata. PhotonPath rappresenta un esempio concreto di come ricerca, visione industriale e capacità imprenditoriale possano generare tecnologie di frontiera ad alto impatto in Europa, partendo dall’Italia e con comprovata rilevanza globale”, dichiara Emilia Garito, fondatrice e presidente di Deep Ocean Capital. 

Per Deep Blue Ventures, PhotonPath rappresenta uno degli otto investimenti conclusi nel primo anno e mezzo di attività, mentre per il fondo Deep Blue Ventures Space – fondo dedicato all’ Aerospazio – è il primo co-investimento con DBV. Deep Blue Ventures, fondo nato per sostenere spin-off e più in generale iniziative di innovazione nei settori della sanità, dell’aerospazio e della sostenibilità con particolare focus sulle tecnologie dell’intelligenza artificiale, delle cyber technology, della fotonica e del quantum computing, prevede di chiudere altre quattro operazioni entro la fine del 2025 nei diversi settori di attività e, tra queste, di portare avanti le iniziative nel solo settore aerospaziale in co-investimento con il fondo parallelo dedicato Deep Blue Ventures Space. Tra gli investitori di Deep Blue Ventures vi sono il Fondo europeo per gli investimenti (FEI), parte del Gruppo BEI, e CDP Venture Capital SGR tramite il suo fondo di Technology Transfer in qualità di corner investor, mentre l’investitore unico di Deep Blue Ventures Space è CDP Venture Capital SGR sempre tramite il suo fondo di Technology Transfer. Tra i partner figurano Leonardo, ESA (European Space Agency), I3P (l’incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino), CNR, GDMH (Fondazione Policlinico Gemelli) e l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). 

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