Caracol, scaleup italiana che innova nella manifattura additiva a grande formato (LFAM), fa sapere di avere acquisito la proprietà intellettuale e degli asset di configurazione delle macchine robotiche dalla divisione additive di Hans Weber Maschinenfabrik, azienda tedesca specializzata nella tecnologia di estrusione con oltre cento anni di eccellenza nella produzione di macchinari industriali.
Questa acquisizione ha due obiettivi strategici per Caracol, che ha da poco annunciato anche l’espansione della sua presenza in USA: integrare la tecnologia additiva di Weber nel proprio portafoglio prodotti, creando l’ecosistema LFAM più completo sul mercato e rispondendo a un’ampia gamma di esigenze internazionali e rafforzare l’impegno di Caracol nell’accelerare l’adozione e l’industrializzazione globale delle tecnologie LFAM in diversi settori manifatturieri, ampliando la presenza di Caracol nella regione DACH (Germania, Austria, Svizzera).
Clienti e partner interessati alle soluzioni additive di Weber potranno contare sul pieno supporto e sullo sviluppo continuo da parte di Caracol, con accesso alla rete globale di assistenza e servizi dell’azienda che copre oltre 55 Paesi. Weber rimarrà partner chiave per lo sviluppo della sua tecnologia di estrusione e per supportare l’ampliamento del portafoglio Caracol. L’accordo fa parte della più ampia strategia di investimento di Caracol in Europa, che sfrutta le solide basi di Weber nella regione DACH per garantire che i principali player industriali del continente abbiano accesso a tecnologie e servizi di punta. In un periodo di crescente domanda di produzione resiliente e localizzata, questa mossa rafforza la dedizione di Caracol a supportare e consolidare le catene del valore industriali europee.
“Questo accordo unisce la tradizione e l’innovazione di due aziende accomunate da valori condivisi: progresso, eccellenza ingegneristica e un approccio incentrato sul cliente – dice in una nota Francesco De Stefano, CEO e co-fondatore di Caracol (nella foto insieme a Ludwig Weber, Markus Weber, entrambi amministratori delegati di Weber e Paolo Cassis, direttore operativo di Caracol) – Ci permette di rafforzare la roadmap tecnologica di due tecnologie best-in-class, assicurando che ciascuna possa adattarsi al meglio alle esigenze specifiche dei clienti. Da un lato, l’expertise di Caracol nell’intero ecosistema tecnologico chiavi in mano, nei processi e nella profonda conoscenza delle applicazioni verticali; dall’altro, il know-how di Weber in estrusione e costruzione di macchinari. Grazie alla partnership con Weber, i clienti Caracol potranno accedere alle piattaforme Heron con un livello più ampio di personalizzazione e configurazioni per soddisfare le loro esigenze industriali specifiche. Questo significa anche ulteriori opzioni in termini di automazione come controlli Siemens o robot ABB.”
“Abbiamo scelto di firmare questo accordo con Caracol dopo aver valutato diverse proposte da player del settore – commentano Markus Weber e Ludwig Weber – La nostra scelta si è basata sul fatto che sono leader nel mercato della manifattura additiva a grande formato, hanno costruito una rete globale di supporto, possiedono know-how sulle applicazioni chiave e sui settori industriali, e hanno una proposta di valore complementare alla nostra. Per questo crediamo siano la miglior azienda per continuare a guidare i nostri clienti nell’implementazione della tecnologia LFAM e proseguire l’eredità che abbiamo iniziato”.
L’acquisizione da parte di Caracol degli asset di Weber, il cui valore economico non è stato reso noto, si fonda su una visione condivisa da entrambe le aziende sul futuro della produzione industriale. Caracol si impegna a preservare e sviluppare ulteriormente l’eredità che Weber ha costruito nel settore additive e a mantenere i valori fondamentali che definiscono gli sviluppi tecnologici di entrambe le aziende qualità e affidabilità.
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