Sos Enattos è una miniera, si trova in Sardegna a circa metà strada tra la città di Nuoro e la costa orientale dell’isola, in sardo ha un significato che rimanda alla presenza di sorgenti e oggi potrebbe diventare la sede di una delle installazioni per la ricerca scientifica più importanti del decennio.
L’Einstein Telescope è uno strumento che serve per misurare le onde gravitazionali, che rappresentano uno dei pilastri teorizzati dal grande fisico nel 1916 nell’ambito della teoria della relatività generale, e già misurate per la prima volta nel 2016 grazie a uno strumento negli USA con la collaborazione di ricercatori francesi e italiani. Le onde gravitazionali sono fenomeno fondamentale per lo sviluppo della ricerca nei campi della fisica e dell’astronomia.
L’impianto che avrà dimensione quasi tripla rispetto ai sistemi attualmente attivi e quindi sarà maggiormente sensibile e preciso con bracci lunghi 10 chilometri, sarà costruito in sotterranea e per essere il più affidabile possibile deve trovarsi in una località ove il terreno è privo di interferenze sismiche.
E qui entra in gioco la Sardegna che ha candidato come area ideale proprio quella di Sos Enattos, un’area che presenta le migliori caratteristiche possibili per la costruzione dll’Einstein Telescope, è un’area priva di interferenze sismiche e la presenza della miniera la cui inaugurazione risale al 1868 rende più facile l’esecuzione dei lavori. La proposta italiana non è però l’unica, la rivale più incalzante è la proposta della euroregione Meuse-Rhine (Mosa-Reno) compresa tra Belgio, Paesi Bassi e Germania dove insistono le città di Liegi, Maastricht e Aachen che ha caratteristiche geologiche non così spinte come quelle sarde ma si trova in un territorio logisticamente più favorevole e quindi la costruzione del telescopio risulterebbe più agile anche grazie alla presenza, sempre nella zona, di aziende capaci di fornire le competenze e le infrastrutture necessarie.
La decisione da parte delle istituzioni europee impegnate nel progetto relativamente al sito in cui costruire arriverà non prima del prossimo anno, probabilmente a dicembre 2026, con poi l’obiettivo di iniziare la costruzione nel 2028 e iniziare le operazioni di osservazione delle onde gravitazionali nel 2035. La proposta italiana gode naturalmente del pieno supporto della Regione Sardegna e del premio Nobel italiano Giorgio Parisi, nonché dell’impegno del governo italiano come riporta un documento ufficiale ella regione stessa .
Va da se che lo sviluppo di un progetto di questa portata in un territorio come quello della provincia di Nuoro avrebbe un impatto di grande spessore si in termini economici sia in termini di valorizzazione del territorio, si tratterebbe di un fattore di profondo cambiamento di prospettive e di una grande creazione di opportunità scientifiche, tecniche, tecnologiche, infrastrutturali, ma anche economiche e sociali.
Si tratta di un progetto partito nel 2022 che coinvolge 1700 scienziati, 230 istituti di ricerca di 23 Paesi con i primo piano l’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), le Università di Perugia, Pisa, Padova, Firenze, Cagliari, l’Agenzia spaziale italiana e poi il Max Planck Institute di Monaco di Baviera, l’olandese Nichel, Istituto nazionale per la fisica subatomica, i francesi CNRS con diverse università e ancora Belgio, Polonia, Spagna, Regno Unito, il tutto finanziato dalla Commissione europea tramite progetti Horizon EU e coordinato da un Consiglio di collaborazione.
Sarebbe quindi un segnale fondamentale e un progetto capace di dare alla Sardegna nuova forza aprendo nuovi contesti e sviluppando la relazione tra l’isola, il Paese continentale e l’Europa. Senza naturalmente nulla togliere alla proposta dell’euroregione tra Paesi Bassi, Belgio e Germania che ha certamente i numeri e le caratteristiche per divenire sede dell’Einstein Telescope, ma la scelta della Sardegna darebbe un segnale molto forte da parte di un’Europa che valorizza i territori sfruttandone le caratteristiche maggiormente distintive, in questo caso l’unicità geologica e la capacità di un territorio di svilupparsi attorno a un progetto scientifico di lungo respiro. (nella foto la miniera di Sos Enattos, immagine tratta dal sito Einstein Telescope Italy)
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